
Aglianicone, alla scoperta del vitigno del Cilento
L’Aglianicone un vitigno ancora poco conosciuto ma pronto alla scoperta nazionale.
L’aglianicone è un vitigno autoctono della provincia di Salerno, precisamente del Cilento tra i comuni di Castel San Lorenzo e di Monteforte Cilento. Esso viene prodotto, oltre che in Campania, anche in Basilicata e Puglia.
La diffusione dell’ aglianicone sta avvenendo principalmente nel Cilento grazie ad un’associazione di viticoltori che sta investendo in questo vitigno poco coltivato a discapito dei più famosi e redditizi Aglianico, Sangiovese e Barbera.
L’ associazione in questione, chiamata Associazione Terre dell’Aglianicone, si compone delle seguente aziende del territorio: Azienda Albamarina, Azienda Cardosa, Azienda Silvia Plantarium, Cantina dei Nonni, Cantina Rizzo, Tenuta Bortone, Tenuta del Fasanella, Tenuta Macellaro, Tenuta Mainardi, Viticoltori De Conciliis.
Si legge dal sito dell’associazione, fondata nel 2013, che: “La nascita dell’Associazione è scaturita, sostanzialmente, dalla necessità di creare condizioni favorevoli, affinché le aziende vitivinicole presenti sul territorio potessero immettere sul mercato nazionale ed estero un prodotto di elevata qualità, qualificato dalle peculiarità del vitigno Aglianicone”.
L’origine e la storia dell’Aglianicone è molto controversa. La certezza è che l’Aglianicone è un vitigno arrivato in Italia attraverso gli antichi greci nel VIII secolo a.c. quando le prime colonie greche approdarono sulle coste campane, portando con esse alcuni esemplari di questo affascinante vitigno.
Dalle analisi di laboratorio si è notato che l’Aglianicone è il padre genetico del più famoso Aglianico. Quest’ultimo nasce dall’impollinazione, già in epoca greca, di uva aglianicone e cannamela ischitana. Si tratta di un vitigno di difficile coltivazione sempre presente nel Cilento, zona Castel San Lorenzo, ma abbandonato soprattutto dopo il manifestarsi della fillossera.
Dal punto di vista enologico l’aglianicone differisce dall’aglianico grazie alla minor presenza di tannini riducendo cosi i tempi di affinamento. Questo provoca un maggior sentore di aromi di viola e lampone ed una minore acidità. Il contenuto alcolico si attesta intorno al 13%-14%.
Il vino ottenuto può essere consumato l’anno dopo, ottenendo un vino più fruttato ed armonico. Inoltre può essere destinato all’affinamento in acciaio e/o botte/barrique/bottiglia per un periodo definito da scelte aziendali.
Attualmente il vitigno Aglianicone nel panorama viticolo Salernitano è inserito nella sola DOC Castel San Lorenzo con la specifica Aglianicone Doc di Castel San Lorenzo.
Le bottiglie prodotte crescono di anno in anno, cosi come la superfice vitata. Grazie alla scommessa di viticoltori tenaci il patrimonio enologico italiano si sta arricchendo di un nuovo prodotto.